15. I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;
16. I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;
17. Ma poi, al tempo che corrono, vengono meno, Quando sentono il caldo, spariscono dal luogo loro.
18. I sentieri del corso loro si contorcono, Essi si riducono a nulla, e si perdono.
19. Le schiere de’ viandanti di Tema li riguardavano, Le carovane di Seba ne aveano presa speranza;
20. Ma si vergognano di esservisi fidati; Essendo giunti fin là, sono confusi.
21. Perciocchè ora voi siete venuti a niente; Avete veduta la ruina, ed avete avuta paura.
22. Vi ho io detto: Datemi, E fate presenti delle vostre facoltà per me?
23. E liberatemi di man del nemico, E riscuotetemi di man de’ violenti?
24. Insegnatemi, ed io mi tacerò; E ammaestratemi, se pure ho errato in qualche cosa.
25. Quanto son potenti le parole di dirittura! E che potrà in esse riprendere alcun di voi?
26. Stimate voi che parlare sia convincere? E che i ragionamenti di un uomo che ha perduta ogni speranza non sieno altro che vento?
27. E pure ancora voi vi gittate addosso all’orfano, E cercate di far traboccare il vostro amico.
28. Ora dunque piacciavi riguardare a me, E se io mento in vostra presenza.
29. Deh! ravvedetevi; che non siavi iniquità; Da capo, il dico, ravvedetevi, io son giusto in questo affare.
30. Evvi egli iniquità nella mia lingua? Il mio palato non sa egli discerner le cose perverse?