13. Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?
14. Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.
15. I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.
16. L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.
17. Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.
18. I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.
19. Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.
20. Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.
21. L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.
22. La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.
23. Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.
24. Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.
25. I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.
26. Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:
27. Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28. La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29. Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.