Giobbe 15:13-25 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

13. Che tu rivolga il tuo soffio, E proferisca della tua bocca parole contro a Dio?

14. Che cosa è l’uomo, ch’egli sia puro? E che cosa è chi è nato di donna, ch’egli sia giusto?

15. Ecco, egli non si fida ne’ suoi santi, Ed i cieli non son puri nel suo cospetto;

16. Quanto più abbominevole e puzzolente È l’uomo, che beve l’iniquità come acqua?

17. Io ti dichiarerò, ascoltami pure, E ti racconterò ciò che io ho veduto;

18. Il che i savi hanno narrato, E non l’hanno celato, avendolo ricevuto da’ padri loro;

19. A’ quali soli la terra fu data, E per mezzo i cui paesi non passò mai straniero.

20. L’empio è tormentato tutti i giorni della sua vita; Ed al violento è riposto un piccol numero d’anni.

21. Egli ha negli orecchi un romor di spaventi; In tempo di pace il guastatore gli sopraggiunge.

22. Egli non si fida punto di potere uscir delle tenebre; Egli sta sempre in guato, aspettando la spada.

23. Egli va tapinando per cercar dove sia del pane; Egli sa che ha in mano tutto presto il giorno delle tenebre.

24. Angoscia e tribolazione lo spaventano; Lo sopraffanno come un re apparecchiato alla battaglia.

25. Perciocchè egli ha distesa la sua mano contro a Dio, E si è rinforzato contro all’Onnipotente;

Giobbe 15