1 Timoteo 1:3-15 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

3. SICCOME io ti esortai di rimanere in Efeso, quando io andava in Macedonia, fa’ che tu dinunzi ad alcuni che non insegnino dottrina diversa.

4. E che non attendano a favole, ed a genealogie senza fine; le quali producono piuttosto quistioni, che edificazion di Dio, che è in fede.

5. Or il fine del comandamento è carità, di cuor puro, e di buona coscienza, e di fede non finta.

6. Dalle quali cose alcuni essendosi sviati, si son rivolti ad un vano parlare;

7. volendo esser dottori della legge, non intendendo nè le cose che dicono, nè quelle delle quali affermano.

8. Or noi sappiamo che la legge è buona, se alcuno l’usa legittimamente.

9. Sapendo questo: che la legge non è posta al giusto, ma agl’iniqui, e ribelli, agli empi, e peccatori, agli scellerati, e profani, agli uccisori di padri e madri,

10. a’ micidiali, a’ fornicatori, a quelli che usano co’ maschi, a’ rubatori d’uomini, a’ falsari, agli spergiuratori; e se vi è alcun’altra cosa contraria alla sana dottrina;

11. secondo l’evangelo della gloria del beato Iddio, il qual m’è stato fidato.

12. E rendo grazie a Cristo nostro Signore, il qual mi fortifica, ch’egli mi ha reputato fedele, ponendo al ministerio me,

13. il quale innanzi era bestemmiatore, e persecutore, ed ingiurioso; ma misericordia mi è stata fatta, perciocchè io lo feci ignorantemente, non avendo la fede.

14. Ma la grazia del Signor nostro è soprabbondata, con fede e carità, che è in Cristo Gesù.

15. Certa è questa parola, e degna d’essere accettata per ogni maniera: che Cristo Gesù è venuto nel mondo, per salvare i peccatori, de’ quali io sono il primo.

1 Timoteo 1