Fatti degli Apostoli 28:18-23 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

18. I quali avendomi esaminato, volevano liberarmi; perciocchè non vi era in me alcuna colpa degna di morte.

19. Ma, opponendosi i Giudei, io fui costretto di richiamarmi a Cesare; non già come se io avessi da accusar la mia nazione d'alcuna cosa.

20. Per questa cagione adunque vi ho chiamati, per vedervi, e per parlarvi; perciocchè per la speranza d'Israele son circondato di questa catena.

21. Ma essi gli dissero: Noi non abbiam ricevute alcune lettere di Giudea intorno a te; nè pure è venuto alcun de' fratelli, che abbia rapportato, o detto alcun male di te.

22. Ben chiediamo intender da te ciò che tu senti, perciocchè, quant'è a cotesta setta, ci è noto che per tutto è contradetta.

23. Ed avendogli dato un giorno, vennero a lui nell'albergo in gran numero; ed egli esponeva, e testificava loro il regno di Dio; e per la legge di Mosè, e per li profeti, dalla mattina fino alla sera, persuadeva loro le cose di Gesù.

Fatti degli Apostoli 28