Epistola di S. Paolo ai Romani 7:6-11 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

6. Ma ora siamo sciolti della legge, essendo morti a quello, nel quale eravam ritenuti; talchè serviamo in novità di spirito, e non in vecchiezza di lettera.

7. Che diremo adunque? che la legge sia peccato? Così non sia; anzi, io non avrei conosciuto il peccato, se non per la legge; perciocchè io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non dicesse: Non concupire.

8. Ma il peccato, presa occasione per questo comandamento, ha operata in me ogni concupiscenza.

9. Perciocchè, senza la legge, il peccato è morto. E tempo fu, che io, senza la legge, era vivente; ma, essendo venuto il comandamento, il peccato rivisse, ed io morii.

10. Ed io trovai che il comandamento, che è a vita, esso mi tornava a morte.

11. Perciocchè il peccato, presa occasione per lo comandamento, m'ingannò, e per quello mi uccise.

Epistola di S. Paolo ai Romani 7